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La Redazione
Posted in on 5 Settembre 2019 3 min read
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Vincenzo Moggia

VM è stato portato dagli alieni su questo pianetino nel gennaio ’84. Distintosi fin da impubere per il suo talento nel buttare via le ore e uscirsene con stile giustificandosi con ‘carmina secessum scribentis et otia quaerunt’, compone la sua prima opera poetica in prosimetro all’età (terrestre) di 18 anni. Studia per la Magistrale di filosofia assiduamente e con regolarità ogni venerdì (eccetto festivi) tra le 17:45 e le 17:48. Oltre che di questioni scrittorie, si impiccia di associazionismo culturale, ricerche sul paranormale (mantenendo un punto di vista scettico), arte moderna. Ama l’inverno, i vecchi film, le attività all’aria aperta e tutto ciò che è creativo, purché comporti un forte spreco di tempo.

Alessio Simoncini

Alessio Simoncini nasce a Livorno nel 1994. Muove i suoi primi passi nel mondo unipolare e nell’Italia di Berlusconi. Cresce nei decenni più inutili della storia umana ma questo certo non lo abbatte, si trova anzi a sguazzare con gioia nella cultura pop che impera in ogni dove. È proprio, forse, questa resa incondizionata alla tanto vituperata superficialità che lo fa vivere in un costante equilibrio tra il serio e il faceto, tra la pars costruens e la pars destruens, tra il cinismo e il romanticismo, tra l’ideologia e lo ‘sticazzi. Nonostante i lavoretti qua e là, i corsi di formazione e i collettivi di scrittura, riesce a conseguire una laurea in scienze politiche, anche se non sa bene perché.

Lorenzo Bianchi

Si racconta che Lorenzo Bianchi fu trovato sotto a una pianta di melanzane in una notte tempestosa. Adottato da una coppia di bradipi scampati al Famoso Genocidio dei Pigri del ’73, crebbe fino a diventare adulto (più o meno). Oltre alla musica e alla lettura, ama particolarmente la giocoleria da strada e i costumi di carnevale per cani. Ha suonato (male) per anni in gruppi musicali che vantavano, in un’ipotetica scala di notorietà, un livello tra l’infimo e lo scadente. Nonostante la sua pigrizia, riesce a laurearsi in filosofia presso l’Università di Pisa giusto in tempo per assicurarsi un futuro di disoccupazione garantita. Negli anni degli studi universitari ha sviluppato un insano e incontrollabile feticismo per la cancelleria d’ufficio. Inizia a scrivere racconti per divertimento, prediligendo la saggistica politica e la narrativa minimalista serba (nei racconti minimalisti serbi è pieno di personaggi che trafficano con penne, gomme ed evidenziatori colorati).

Andrea Innocenti

Beatrice Nicolini

Andrea Stendardi

Edoardo Gazzoni

Edoardo Gazzoni sta male, non vuole lavorare. Ma deve. Come doveva studiare, gli dissero e sì, sì che lo ha fatto, ma ora? Domande domande domande e poi non gli restò che questo: una sorta di lacrima; la passione per i film girati a passione e pochi soldi, insomma i film di merda; la musica decente e chi, per grazia sua, ha una potentissima alopecia asimmetrica. I nani, i mostri e i deformi, insomma tutto quello che è grottesco e di pessimo gusto. Il fuori luogo. Scrive, parla e comunica per capire se ha qualcosa da dire.

Alessio Vaccai

Noto scavezzacollo dall’irresistibile faccia affabile, appare sempre in compagnia della sua inseparabile partner: l’ansia.
Dopo aver passato la gioventù ambendo a grandi imprese, in vecchiaia ha realizzato che godersi la comodità del proprio divano è già un bel traguardo. Nella vita fa il programmatore ma a programmarsi la vita ancora non ha imparato. Scrive raccontini dal tono saccente e brillante che fanno spanzare gli allocchi e storcere i nasi
degli amanti dei Queen.


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